Nelle scuole di ogni ordine e grado si sta diffondendo un virus contagioso che nessuno sembra saper combattere. Quello della classificazione, della normalizzazione, della omologazione. I sintomi sono: maleducazione, assenza di regole ed eccedenza.Il tutto per una repressione e marginalizzazione dell’essere diverso.
Gli esperti in educazione, non tutti per fortuna, sono succubi e complici della sistematica diffusione di paranoia nei confronti del più piccolo disturbo che si manifesti sotto la forma di comportamenti definiti disturbati , ma soprattutto disturbanti. Milioni di bambini esposti all’insolenza della diagnosi di disturbo di iperattività e deficit di attenzione che prende di mira tutti quelli che si comportano, specialmente in luoghi di coercizione e di noia, come gli istituti scolastici, con l’unica reazione ragionevole: crisi di agitazione e rifiuto verso qualsiasi invito a piegarsi su argomenti in cui l’interesse è pari a zero. Qui è in atto una guerra, una guerra terribile, la cui posta in gioco è la salute psichica e fisica dei bambini e dei ragazzi, ma anche il loro diritto ad esprimere la loro ribellione, la propria singolarità, la propria differenza.
È questa una guerra che deve vedere ogni spirito ancora libero combattere colpo su colpo all’offensiva degli esperti, delle loro diagnosi, delle loro terapie e del loro mondo puro distillato dell’uniformare i pensieri e le azioni dei bambini e ragazzi.
Rosalba Bratta, cfr. articolo dalla rivista “ Tuttoscuola”, novembre 2013, n.536.