“Ad un certo punto il digitale è sembrato la risposta ai problemi della scuola italiana. Programmi e investimenti si sono tutti rivolti alla tecnologia, come se questa potesse miracolosamente risolvere il declino di motivazione, interesse e rendimento scolastico delle nuove generazioni di bambini e ragazzi. La constatazione attuale è che nulla è cambiato”. Questo è quello che scrive Daniele Novara nel suo ultimo libro. Ora, la domanda è: perché nulla è cambiato nonostante, nel 2015, il Miur abbia stretto una partnership con il colosso digitale Microsoft per portare Minecraft in tutte le scuole? Io credo fermamente, che nelle scuole manchi quel connubio fondamentale tra pedagogia e tecnologia. La tecnologia sola, senza la pedagogia rischia di diventare uno strumento troppo potente nelle mani di ragazzi e bambini che si trovano nella fase di sviluppo dell’apprendimento. Per tanto, uno strumento tecnologico, che ha grandi potenzialità, rischia di danneggiare piuttosto che arricchire il percorso formativo dei bambini e ragazzi. Noi, alla scuola Fuoriclasse abbiamo adottato Mincraft Education Edition, una piattaforma di apprendimento basata sul gioco che offre un modo innovativo di coinvolgere i ragazzi nello studio. Il nostro obiettivo è quello di utilizzare Minicraft Education Edition in modo consapevole, ossia con regole ben precise e applicazioni adatte all’età e all’esperienza, per sfruttare i lati positivi del digitale e ridurne i rischi.
Ancora più sorprendente è poter utilizzare Minecraft Education Edition per insegnare una serie di argomenti, dalla storia e geografia alla chimica alla geometria e alle lingue straniere, mappando le lezioni direttamente a specifici risultati di apprendimento e standard curricolari.
Rosalba Bratta, Pedagogista Clinico