Nella nostra scuola la pedagogia entra anche nella danza terapia, una pedagogia della corporeità che promuove l’integrazione fisica, cognitiva e relazionale della persona, ma non solo, anche emotiva, spesso trattenuta o non riconosciuta.
La danza movimento terapia ha un valore educativo in quanto non è esibizionismo o gara per mostrare la perfezione di una tecnica o di un corpo, pedagogicamente parlando non sarebbe educativo. È come tutte le arti, una manifestazione intima del proprio essere è l’allegria dell’accettazione del limite, la creatività, l’espressione generosa che permette di arrivare all’altro, al gruppo che attraverso il movimento comprende ciò che accade. E qui vorrei sottolineare l’importanza del gruppo e delle sue dinamiche dal punto di vista educativo. Stiamo parlando di condivisione, collaborazione, cooperazione rispetto dell’altro, dinamiche che diventano delle fondamenta per costruire positivi rapporti sociali.
In campo educativo la danza movimento terapia aiuta a riallacciare la relazione con il “corpo espressivo”, che cambia con il passare del tempo e con le emozioni, un corpo che sente e che cerca, che a volte guadagna ed altre perde, ma sempre con l’allegria prodotta dalla danza.
Altro valore pedagogico che va assolutamente preso in considerazione è che con la danza movimento terapia nessuno rimane escluso, ognuno deve e può rispondere con la propria creatività. Roberto Benigni, in una intervista che parlava appunto della creatività dava importanza al trasformare la banalità in bellezza! Rispondere con la creatività non avviene in modo razionale,si tratta di una risposta emozionale profonda in cui poco importa se questa determini anche una risposta sul piano verbale o comportamentale o rimane un’esperienza individuale sconosciuta dagli altri. Quel che conta invece è che sia una risposta fondata sul rispetto ( ri-specchiare senza modificare e senza giudicare). Nulla è influenzato dal pre-giudizio o dal bisogno di imporre le proprie convinzioni o dalla valutazione bello/brutto, buono/cattivo, giusto/sbagliato. Attraverso il modo creativo di vivere le esperienze corporee si arriva anche alla gestione creativa delle emozioni spiacevoli come la rabbia, la tristezza e la paura aprendo ulteriormente la comunicazione e non a chiuderla in rigidi ruoli, che portano all’annullamento di ogni autentico e creativo rapporto.
Ritengo che il valore educativo insito nella danza terapia, a mio avviso, il più importante, sta nello sviluppare nel bambino, la consapevolezza del saper Essere e del saper Fare. Maria Montessori diceva che la consapevolezza del saper “fare” porta a raggiungere un livello di benessere emotivo che spinge verso l’autonomia e l’autostima.
Pedagogista Clinico, Rosalba Bratta