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I bambini distrurbati, ma soprattutto disturbanti.

Febbraio 15th, 2014 | Posted by filippo in news - (Commenti disabilitati su I bambini distrurbati, ma soprattutto disturbanti.)

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Nelle scuole di ogni ordine e grado si sta diffondendo un virus contagioso che nessuno sembra saper combattere. Quello della classificazione, della normalizzazione, della omologazione. I sintomi sono: maleducazione, assenza di regole ed eccedenza.Il tutto per una repressione e marginalizzazione dell’essere diverso.
Gli esperti in educazione, non tutti per fortuna, sono succubi e complici della sistematica diffusione di paranoia nei confronti del più piccolo disturbo che si manifesti sotto la forma di comportamenti definiti disturbati , ma soprattutto disturbanti. Milioni di bambini esposti all’insolenza della diagnosi di disturbo di iperattività e deficit di attenzione che prende di mira tutti quelli che si comportano, specialmente in luoghi di coercizione e di noia, come gli istituti scolastici, con l’unica reazione ragionevole: crisi di agitazione e rifiuto verso qualsiasi invito a piegarsi su argomenti in cui l’interesse è pari a zero. Qui è in atto una guerra, una guerra terribile, la cui posta in gioco è la salute psichica e fisica dei bambini e dei ragazzi, ma anche il loro diritto ad esprimere la loro ribellione, la propria singolarità, la propria differenza.
È questa una guerra che deve vedere ogni spirito ancora libero combattere colpo su colpo all’offensiva degli esperti, delle loro diagnosi, delle loro terapie e del loro mondo puro distillato dell’uniformare i pensieri e le azioni dei bambini e ragazzi.

Rosalba Bratta, cfr. articolo dalla rivista “ Tuttoscuola”, novembre 2013, n.536.

Non insegnare ai bambini

Febbraio 3rd, 2014 | Posted by filippo in news - (Commenti disabilitati su Non insegnare ai bambini)

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Un bambino risponde “grazie” perché ha sentito che è il tuo modo di replicare a una gentilezza, non perché gli insegni a dirlo.
Un bambino si muove sicuro nello spazio quando è consapevole che tu non lo trattieni, ma che sei lì nel caso lui abbia bisogno di te. Un bambino quando si fa male piange molto di più se percepisce la tua paura. Un bambino è un essere pensante, pieno di dignità, di orgoglio, di desiderio di autonomia, non sostituirti a lui, ricorda che la sua implicita richiesta è “aiutami a fare da solo”.
Quando un bambino cade correndo e tu gli avevi appena detto di muoversi piano su quel terreno scivoloso, ha comunque bisogno di essere abbracciato e rassicurato; punirlo è un gesto crudele, purtroppo sono molte le madri che infieriscono in quei momenti. Avrai modo più tardi di spiegargli l’importanza del darti ascolto, soprattutto in situazioni che possono diventare pericolose. Lui capirà.
Un bambino non apre un libro perché riceve un’imposizione (quello è il modo più efficace per fargli detestare la lettura), ma perché è spinto dalla curiosità di capire cosa ci sia di tanto meraviglioso nell’oggetto che voi tenete sempre in mano con quell’aria soddisfatta.
Un bambino crede nelle fate se ci credi anche tu.
Un bambino ha fiducia nell’amore quando cresce in un esempio di amore, anche se la coppia con cui vive non è quella dei suoi genitori. L’ipocrisia dello stare insieme per i figli alleva esseri umani terrorizzati dai sentimenti.
“Non sono nervosa, sei tu che mi rendi così” è una frase da non dire mai.
Un bambino sempre attivo è nella maggior parte dei casi un bambino pieno di energia che deve trovare uno sfogo, non è un paziente da curare con dei farmaci; provate a portarlo il più possibile nella natura.
Un bambino troppo pulito non è un bambino felice. La terra, il fango, la sabbia, le pozzanghere, gli animali, la neve, sono tutti elementi con cui lui vuole e deve entrare in contatto.
Un bambino che si veste da solo abbinando il rosso, l’azzurro e il giallo, non è malvestito ma è un bambino che sceglie secondo i propri gusti.
Un bambino pone sempre tante domande, ricorda che le tue parole sono importanti; meglio un “questo non lo so” se davvero non sai rispondere; quando ti arrampichi sugli specchi lui lo capisce e ti trova anche un po’ ridicola.
Inutile indossare un sorriso sul volto per celare la malinconia, il bambino percepisce il dolore, lo legge, attraverso la sua lente sensibile, nella luce velata dei tuoi occhi. Quando gli arrivano segnali contrastanti, resta confuso, spaventato, spiegagli perché sei triste, lui è dalla tua parte.
Un bambino merita sempre la verità, anche quando è difficile, vale la pena trovare il modo giusto per raccontare con delicatezza quello che accade utilizzando un linguaggio che lui possa comprendere.
Quando la vita è complicata, il bambino lo percepisce, e ha un gran bisogno di sentirsi dire che non è colpa sua.
Il bambino adora la confidenza, ma vuole una madre non un’amica.
Un bambino è il più potente miracolo che possiamo ricevere in dono, onoriamolo con cura.
«Non insegnate ai bambini la vostra morale è così stanca e malata potrebbe far male /…/ Non indicate per loro una via conosciuta ma se proprio volete insegnate soltanto la magia della vita /…/ Non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all’amore il resto è niente». (Giorgio Gaber “Non insegnate ai bambini” )